sabato 2 agosto 2008

RIFIUTI, CAUSA COMUNE/ATO: CITTADINI "CURNUTI E VASTUNIATI"

Rifiuti a San Cataldo, ordinanza del Tribunale respinge il ricorso del Comune. Il Comitato Riprendiamoci la Città: Cittadini-utenti “curnuti e vastuniati”, ora il Sindaco paghi di tasca propria le spese derivanti da questa errore annunciato

L’appello a non essere di memoria corta è sempre valido. Andando un po’ indietro nel tempo, non possiamo non ricordare le montagne di spazzatura che invadevano ogni angolo della città di S. Cataldo, che ammorbavano l’aria, rifocillavano cani gatti e topi e prospettavano una seconda Napoli. Era dicembre dell’anno scorso. Fu allora che il Sindaco Di Forti maturò l’insano progetto di staccarsi dall’ATO CL1 e ad attivare in autonomia il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti.

Un costo di 5.000 euro al giorno per l’affitto di camion, per il personale, per il conferimento in discarica. Ogni mese 150.000 euro, prelevati dalla cassa comunale con la promessa di un paese pulito e di una lezione al presidente Cimino, avversario politico da annientare. Restava sordo Di Forti ai richiami dell’opposizione ed in particolare del consigliere Modaffari, che qualificava la strada intrapresa dal Primo cittadino giuridicamente impercorribile e moralmente azzardata per l’esito negativo scontato, su cui avrebbero pianto i cittadini.

Si è arrivati in Tribunale. L’Ordinanza n. 642/08 del 25 luglio ha confermato: non può il Comune di San Cataldo - che ha sottoscritto un contratto con l’ATO nel 2004 - staccarsene, poiché una Legge regionale non lo permette. Ed ora? La somma che il Sindaco Di Forti ha utilizzato per questa iniziativa supera gli 800.000 euro, cui dovranno aggiungersi le spese legali e le parcelle degli avvocati consigliori. A seguito del provvedimento del giudice, l’ATO non è tenuto a rimborsare nulla al Comune e noi cittadini dovremo accollarci, oltre alle bollette ed al pessimo servizio, anche le spese affrontate da Di Forti.

Onestà vuole che le somme anticipate, che hanno svuotato le casse comunali, siano pagate di tasca propria dal Sindaco, responsabile – insieme ai suoi sostenitori – di un errore più volte preannunciato. La giusta battaglia di abolire gli ATO, carrozzoni politici inefficienti, doveva essere fatta nelle opportune sedi, ovvero a Palermo, dall’onorevole Pagano che - foraggiato con 20.000 euro al mese per risolvere i nostri problemi - ha invece votato la legge istitutiva e nulla ha fatto poi per migliorarne gli effetti; anzi, è volato per altri lidi, a deliberare sulle impronte delle manine dei piccoli Rom. Potrebbe provarci, se ne è capace, l’altrettanto onorevole Torregrossa, votato per occupare a caldo la sedia regionale del cognato.

on.Alessandro Pagano (sinistra), on. Raimondo Torregrossa (destra)

SCARICA QUI IL VOLANTINO "CURNUTI E VASTUNIATI" (in pdf)

mercoledì 7 maggio 2008

SI DIMETTE IL CONSULENTE PER LA COMUNICAZIONE DEL SINDACO

Riceviamo e pubblichiamo:

Spett.le
Comitato civico "Riprendiamoci la Città"
San Cataldo (Cl)
"Così come siete state solerti a diffondere la notizia del mio incarico, tra l'altro con alcune imprecisioni, sul vostro web, quale consulente per la comunicazione del sindaco di San Cataldo, Giuseppe Diforti, non riscontro la stessa rapidità a diffondere la notizia delle mie dimissioni del suddetto incarico. Ai sensi della legge sulla stampa 8 febbraio 1947, vi chiedo di rettificare, dando notizie della mia rinuncia all'incarico del 31 - 1 - 2008 e di pubblicare che ho rinunciato al compenso, chiedendo all'amministrazione comunale di San Cataldo di devolvere le somme dovute in beneficienza al Convento delle suore Clarisse di Caltanissetta. Trascorsi sette giorni dalla presente, avvierò un'azione giudiziaria, per tutelare il mio nome e la mia professionalità.
Distinti saluti. Corrado Maiorca".

venerdì 22 febbraio 2008

BENVENUTI A SAN CATALDO, CITTA' DA 400 ANNI!!!

Il Sindaco di San Cataldo, Giuseppe Di Forti (FI), informa la cittadinanza che - nell'ambito dei festeggiamenti per i 400 anni dalla fondazione della Città - è stata ideata una nuova forma di "arredo urbano" che decorerà strade, vicoli e palazzi di San Cataldo. Per questo grande evento la Giunta ha commissionato uno spot tv che si ispira alla gloriosa tradizione dell' "intervallo" della Rai di tanti anni fa...
Riprendiamoci la Città ve lo mostra in esclusiva:



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Video realizzato da: www.luigiforti.135.it

venerdì 1 febbraio 2008

BENVENUTI NELLA CITTA'-DISCARICA

Non era facile, ma i nostri politici e governanti sono riusciti a trasformare una Città in una discarica a cielo aperto! Parliamo di San Cataldo, dove comandano (che è diverso dall'amministrare con imparzialità e democrazia) il sindaco Di Forti e la sua Giunta di destra, la cui politica è in perfetta sintonia con quella dell'ex (!!) "Governatore" Totò "vasavasa" Cuffaro....


martedì 29 gennaio 2008

SICILIA DECUFFARIZZATA!

Finalmente la Sicilia ed i Siciliani onesti sono Decuffarizzati!
Anche il Comitato Riprendiamoci la Città vuole festeggiare questo evento non con abbuffate di cannoli ma con una bella poesia in Siciliano dell'amico Luigi Forti, che qui di seguito abbiamo il piacere di pubblicare:


TOTO’ CUFFARO

di Luigi Forti

Chista è la storia di ‘n’omu malu disprizziatu
ca di l’incaricu di governu fici ‘n’abusu,
cummittinnu reatu.

Totò Cuffaru, ca ci piaciva vasari la genti,
faciva di mistiri lu presidenti,
ma ppi pigliari tutti sti voti

s’aviva a rivolgiri a li soliti ignoti:
mafiusi, corrotti e dilinquenti,
ca di li famigli di Palermu eranu li reggenti.

Ma si sapi, ni la vita nun si fa nenti ppi nenti,
e cu ci aviva purtatu li voti
nun putiva permettirsi d’essere sgamatu,
allora nun ci arristava ca rivolgersi a l’amicu fidatu:
“Gira vuci ca ni stanu spiannu,
chiamamu a Totò, vidimu cchi po’ fari,

ca qualchi informazione, di sicuro, ni l’ava a passari”.
Totò nun si fici aspittari
e timpu du iorna li cimici fici truvari.
Menu mali ca ni sta terra tantu marturiata,
ca di Cosa Nostra è assai controllata,
c’è qualcunu ca quannnu la matina si susi

pensa a comu ava liberari la Sicilia di li mafiusi.
Indagini, intercettazioni e interrogatori,
‘ncumencia lu processu,
intra li tribunali, ma puru fori:
“Cuffaru è indagatu e s’ava dimettiri…”
“No, Totò è innocenti è ava governari,
senza d’iddu la Sicilia, cumu ava fari?”.
C’è cu lu voli e cu nun lu voli,
ma intantu li iorna passano ,

li polemiche arrestano,
finu a quannu lu judici pronuncia la sentenza:
“cincu anni di galera ppi favoreggiamentu semplici
e interdizioni all’incaricu di presidenza”.
Cannola, spumanti, vasati e complimenti,
mancu si fussi stata persona innocenti
e cu pinsava a li so dimissioni
arrestò dilusu di li so intenzioni:
“Cca era e cca m’arristu,

nun sugnu mafiusu ma un poviru Cristu”.
Ma la genti onesta,

ca sta situazioni nun putiva chiù tollerari,
a gran voci ‘ncuminciò a protestari,

sperannu ca la presidenza putissi lassari:
“Via, fori, vergogna, vatinni,

nuddu ti voli , pirchì nun t’arrinni?”
Misu cu li spaddi a lu muru,
e frastornatu ti tali fermentu
nun ci arristò ca rassignari dimissioni
e annunciari nuovi elezioni,
cu l’augurio ca finalmente
la Sicilia possa essere cumu la vole la genti:

libera, prospera e senza dilinquenti.







sabato 19 gennaio 2008

EMERGENZA RIFIUTI: ESPOSTO DEL COMITATO ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA

"La Magistratura accerti se vi è una relazione tra i cumuli di immondizia e la mancata firma del contratto con la discarica da parte del Comune”

Replica alle accuse del Sindaco: “Patetico tentativo di giustificare scelte disastrose”

Il Comitato “Riprendiamoci la Città” ha depositato presso la sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Caltanissetta un esposto sull’interruzione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel comune di San Cataldo, che ha determinato una perdurante e grave emergenza igienico-sanitaria-ambientale tanto da essere stata documentata, per ben due edizioni, dal TG3 regionale della Rai.
Nell’atto vengono esposti i fatti accaduti nelle ultime settimane e la posizione assunta dall’Amministrazione Comunale; in particolare si chiede che la Magistratura apra un’indagine per accertare se sussiste una relazione tra l’interruzione del servizio di raccolta della spazzatura e la mancata sottoscrizione, da parte del Comune, delle “condizioni generali di contratto” tra la società che gestisce la discarica privata di Siculiana, l’ATO CL1 ed il Comune di San Cataldo. Qualora sussistessero una relazione ed elementi di rilevanza penale (sia di natura commissiva sia omissiva), nell’esposto si chiede di individuare i sogg
etti responsabili procedendo nei loro confronti.
Con questa iniziativa il Comitato intende contribuire alla necessaria ricerca delle responsabilità e della verità in merito all’intollerabile comportamento degli organi pubblici che da dicembre hanno trasformato la città in una discarica a cielo aperto, dove i cittadini sono trattati in maniera indegna. Ma l’impegno civico e coraggioso del Comitato è stato duramente attaccato, nei giorni scorsi, dal Sindaco di San Cataldo Giuseppe Di Forti con dichiarazioni stampa che accusano “Riprendiamoci la Città” di “fare demagogia” con “azioni inqualificanti” tese alla “mistificazione dei fatti” ed alla “propaganda elettorale”.
Invece di chiedere scusa ai Sancataldesi per come sta trattando la Città dove la sporcizia ha cancellato dignità e salute pubblica, il Sindaco continua a lanciare strali un giorno contro l’ATO, un giorno contro il consigliere Modaffari, e ora è toccato al nostro Comitato – dichiarano i responsabili di Riprendiamoci la Città - nella diuturna e disperata ricerca di qualcuno o qualcosa su cui scaricare colpe e responsabilità. Di Forti non vuole che la cittadinanza sappia che quella dei rifiuti non è stata un’emergenza imprevedibile: si è trattato della inevitabile conseguenza di una precisa scelta amministrativa! Ricordiamo al Sindaco che la situazione di emergenza, anche sanitaria, si è verificata soltanto nella nostra Città, il cui primo cittadino ha deciso - unico in tutta la Provincia! - di non cofirmare unitamente all’ATO CL1 il contratto con la discarica di Siculiana, così come peraltro inderogabilmente previsto dalle norme regionali avallate dal Presidente Cuffaro. Per questo motivo la discarica non ha fatto scaricare i compattatori provenienti da San Cataldo!
Per il Comitato Riprendiamoci la Città “E’ gravissimo che, per mera tattica politica, si sia aspettato che la Città divenisse un letamaio con fetore nauseabondo e solo dopo 20 giorni, a danno fatto, il Sindaco si sia deciso ad emettere un’ordinanza per cominciare (ci vorranno ancora giorni!) ad eliminare le montagne di spazzatura a colpi di ruspa e con una maggiore spesa di denaro pubblico! E’ una logica irrazionale, incredibile, ingiustificabile, irresponsabile! Perché non ha agito sin dai primi giorni di emergenza? Perché non ha dato seguito alle decine di esposti e segnalazioni dell’ufficio igiene dell’ASL? Perché ha usato i poteri straordinari così tardi? Dal paese, che affonda nello schifo, due inviti al Sindaco, alla sua giunta ed al loro onorevole di fiducia: chiedete scusa ai cittadini, che con il loro silenzio manifestano la sfiducia nei vostri confronti; dimettetevi.

[Foto tratte dal sito www.enniobonfanti.netsons.org]

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mercoledì 12 dicembre 2007

DAL "PALAZZO DELLE SPIGHE" AL "PALAZZO DEGLI SPRECHI"

L’aumento dei prezzi (anche) dei beni di prima necessità, il caro bollette, il problema dei mutui, dello strapotere della banche, uniti alla disoccupazione imperante ed ai bassi salari, hanno creato un clima di incertezza e di sfiducia, senza soluzioni all’orizzonte.
C’è, vicino casa nostra, un supermercato che propone di comprare generi alimentari e di pagarli... a rate! Questo fanno anche tanti altri negozietti e piccoli esercizi, panifici compresi, che hanno ripreso ad usare – o forse non hanno mai smesso... – quei quadernetti per segnare ciò che si compra a credito e che si salda nel mese successivo. Come nei periodi più bui della nostra storia.
Le difficoltà odierne presuppongono le attenzioni del Governo nazionale – giacché quello region
ale è affidato ad un Presidente cui non affiderei nemmeno l’amministrazione di un condominio disabitato – e reclamano una sana e rigorosa politica di controllo su prezzi, tariffe, tasse e spese. Ma è bene pretendere che anche i governi municipali facciano la loro parte.
Quando però i nostri poveri – e sono davvero tanti – legittimamente pretendono (almeno) casa e cibo, trovano il pregevole servizio della Caritas più generose ed efficiente dell’assistenza comunale: quasi che l’elemosina e la misericordia siano risolutivi più dei diritti e della giustizia sociale.
In questi casi, dunque, come non vergognarsi degli sprechi della Pubblica Amministrazione? Speculari alle denunce lette su “La Casta”, relative alla (mala)politica nazionale, a San Cataldo anche la Giunta Municipale ed il suo Sindaco hanno messo in evidenza ognuno il meglio di sé, spendendo solo negli ultimi mesi con alcuni provvedimenti (quelli di cui, con fatica, si riesce a prendere visione dall’impraticabile “discarica di fotocopie” che è divenuto l’Albo pretorio, gestito con la stessa accuratezza con cui si gestisce un posacenere) oltre 63mila euro, così ripartiti:
  • 31.000 euro per un inutile “Nucleo di Valutazione dei Dirigenti” formato da tre esperti, uno dei quali è l’ex Sindaco Torregrossa. A ciascuno più di 1.000 euro per “valutare” quegli stessi dirigenti che proprio Torregrossa ha nominato, valutato e premiato da 10 anni! Gli è stato chiesto di avere la buona creanza di rinunciare: picche!
  • 6.800 euro come compenso per due mesi all’ex dirigente Virruso, ormai in pensione, richiamata dal Sindaco stavolta come “esperta” per “accudire” il collega ’impiegato comunale Cirrito che, messosi in aspettativa, è stato frattanto nominato “dirigente dei servizi finanziari” senza tuttavia – a parere della stessa Amministrazione che scrive sulla delibera – averne la preparazione.
  • 2.700 euro dati in contributo al Centro Europeo Culturale “S. Scifo” per la contestata conferenza in difesa di Papa Benedetto XVI, della quale l’intera cittadinanza aveva grande ed impellente bisogno...
  • 2.400 euro dati in contributo per la realizzazione di una serata danzante in Piazza Borsellino, rimasta nel cuore dei miei concittadini.
  • 1.000 euro prelevati dal “fondo di riserva” per generiche “attività connesse” alla partecipazione del Comune all’ATO CL1 ma in realtà – come ormai dicono tutti in città – spesi per la sfilata anti-ATO dei “mitici 90” partecipanti lo scorso 18 novembre. Spettacolare non è stata la partecipazione popolare ma, almeno, l’atteggiamento del Sindaco Di Forti che, in qualità di socio dell’ATO, ha manifestato contro se stesso...
  • 19.300 euro quale compenso ad un giornalista di Siracusa, tale Maiorca, che sarà il responsabile dell’ufficio stampa del Municipio. Incarico affidatogli con nomina diretta del Sindaco senza concorso pubblico, in barba alla legge n. 150/2000 sugli uffici stampa degli Enti Locali. Ma non ci sono forse giovani competenza anche a San Cataldo, cui affidare i rapporti sulla stampa tra Amministrazione e cittadini? O per la serie “nemo propheta in patria” dobbiamo rivolgerci sempre ad operatori di altre province?
Tutto indurrebbe a fare leggere tra le righe di queste “singolari uscite” che le somme sono spesso stanziate a rimborso di lealtà partitiche o di impegni elettorali già assunti o da assumere prossimamente. E quindi il denaro pubblico – cioè di tutti noi – verrebbe ancora sfacciatamente utilizzato con molta (troppa) disinvoltura e poca saggezza.
Arrossiranno per queste vergogne – se non gli artefici – sicuramente quanti li hanno votati.

Ennio Bonfanti
Comitato “Riprendiamoci la Città

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mercoledì 31 ottobre 2007

CONVEGNO SU MONS. NARO

SAN CATALDO, QUASI ASSENTE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

“C’era il gonfalone del Comune di Contessa Entellina ma non quello di San Cataldo!”

In merito al recente convegno tenutosi a San Cataldo per l’anniversario della scomparsa di mons. Cataldo Naro, il Comitato civico “Riprendiamoci la Città” ha diffuso la seguente nota:

<L’amministrazione di San Cataldo, per esempio, parla ma non agisce. Impegnati in una discussione delicatissima e di cruciale importanza, come quella se debba essere un messo comunale o un vigile urbano a portare il gonfalone della Città, gli amministratori comunali non hanno avuto il tempo di valutare se era il caso o meno di inviarlo alle sessioni del convegno organizzato dal Centro Cammarata in memoria di mons. Cataldo Naro, nostro insigne concittadino, pastore coraggioso e autorevolissimo intellettuale cattolico di levatura nazionale. E dire che al convegno (che ha avuto luogo venerdì e sabato scorsi) ha partecipato il fior fiore della storiografia cattolica italiana, con presenze di studiosi anche dall’estero. Ebbene, la presenza seria e costante delle istituzioni cittadine avrebbe testimoniato, in un contesto del genere, della riconoscenza “ufficiale” della Città nei confronti di chi l’ha amata e portata, con i suoi studi e le sue ricerche, alla ribalta internazionale>>.

Il Comitato, in particolare, stigmatizza l’atteggiamento del Sindaco e dell’on. Pagano: <sindaco Giuseppe Di Forti, come sempre (in occasioni come questa) vittima di “impegni precedentemente assunti”, ha preferito esibirsi in una sorta di toccata e fuga ad apertura dei lavori. E così pure l’on. Alessandro Pagano - addirittura giungendo in ritardo, com’è suo costume, e andandosene con largo anticipo senza più tornare né il pomeriggio, né l’indomani - e gli assessori, che invece sono soliti schierarsi nelle prime file in occasione di convegni di profilo molto più modesto. Peccato. Anche perché il loro atteggiamento dimostra l’idea asfittica di cultura e di storia “locale” che ispira i loro passi. In compenso, però, il convegno ha registrato la presenza discreta ma assidua del Vicesindaco di Caltanissetta, Fiorella Falci. Per non dire anche della presenza, nell’ultima sessione presieduta dal vescovo mons. Mario Russotto, del sindaco di S. Cristina Gela (PA), dell’assessore regionale Giovanna Candura, del sen. Calogero Mannino, dell’on. Bernardo Alaimo, tutti convenuti a fruire dell’impegno culturale profuso dal Centro Cammarata e ad omaggiare, così, la memoria del presule scomparso>>.

In ultimo, il Comitato civico evidenzia un “particolare” estremamente significativo: <la presenza del gonfalone del Municipio Contessa Entellina (Palermo) accompagnato dal messo comunale, dott.ssa Musacchia, e da una guardia municipale in alta uniforme. Appunto, c’è chi parla e c’è chi agisce>>.

venerdì 12 ottobre 2007

DOMENICA 14 OTTOBRE INIZIATIVA DEL COMITATO

DOMENICA IN PIAZZA INIZIATIVA DEL COMITATO “RIPRENDIAMOCI LA CITTÀ”: “MURO DELLA VERGOGNA” E PETIZIONE DI SOLIDARIETA’ AL GIUDICE DE MAGISTRIS


Domenica 14 ottobre a San
Cataldo, in corso Sicilia angolo scalinata Ventura, il Comitato civico "Riprendiamoci la Città" allestirà un gazebo per proporre alla cittadinanza due iniziative:

  • il “muro della vergogna”, sul quale saranno affissi i volti dei 25 parlamentari italiani condannati in via definitiva per vari gravi reati (tangenti, corruzione, evasione fiscale, favoreggiamento, falsa testimonianza, banda armata e associazione sovversiva (!), fabbricazione di ordigni esplosivi (!), lesioni volontarie, ecc.) ma che ancora siedono e legiferano alla Camera ed al Senato. Si tratta di una campagna informativa promossa da Beppe Grillo in appoggio alla proposta di legge di iniziativa popolare “Parlamento Pulito";
  • la petizione per la raccolta di firme di solidarietà al sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris - impegnato in una inchiesta delicata su un comitato d’affari composto da magistrati, politici, imprenditori e che tocca nomi eccellenti del centrodestra e del centrosinistra - per chiedere al Consiglio Superiore della Magistratura di respingere la richiesta del Ministro della Giustizia Clemente Mastella di trasferirlo d’urgenza.

Dalle ore 10.30 alle ore 13.00 gli attivisti di "Riprendiamoci la Città" raccoglieranno le firme dei cittadini nonché le adesioni al comitato stesso.

Per sostenere la battaglia per la legalità del p.m. De Magistris si può firmare anche on-line: visita il sito di Beppe Grillo o quello di Libera Cittadinanza.

Appello per la Giustizia - Per De Magistris

mercoledì 3 ottobre 2007

ONOREVOLE QUANTO MI COSTI?

ovvero
Al carovita si adeguano solo i deputati

In tempi di conti in tasca alla CASTA nazionale non è male analizzare quelli dei politici di casa nostra.
Il Parlamento siciliano ha aumentato gli stipendi dei nostri deputati di 513,00 euro al mese a partire dal mese di marzo. Niente male se consideriamo l’elemosina di 400,00 euro l’anno, detta quattordicesima, elargita a molti pensionati che ormai per vivere sono costretti a saltare qualche pasto o a rubare un pacco di pasta.
I nostri onorevoli si sono giustificati sostenendo che si tratta di un aumento automatico, che loro poverini subiscono a causa di una legge. Ma non è tutto qui, perché è già pronto un altro aumento di 200,00 euro al mese, e sempre di aumento automatico subito si tratta.
E allora proviamo a entrare nelle loro tasche, anzi nei loro forzieri.
Lo stipendio mensile di un deputato è di 11.713,64 euro a cui si aggiunge il rimborso spese di 4.033,11 euro più una quota fissa di 13.293,00 euro l’anno; altri emolumenti aggiuntivi spettano a quei parlamentari che ricoprono una seconda carica (assessori, questori, segretari, presidenti di commissione e vice, ecc.) e aggiungiamo pure alla moneta sonante i privilegi che ogni onorevole ha a sua disposizione (auto con autista anche per spostamenti personali, trasporti, telefonia, spese mediche, e ciliegina sulla torta, barbiere, visto che 88 sono uomini, tutto gratis).
Quindi ogni membro dell’ARS percepisce ogni anno per la sola carica di deputato 217.870,00 euro che moltiplicato per 90 fanno 19.608.300,00 (diciannovemilioniseicentoottomilatrecento !!!) euro.
Con questi costi è vergognoso sostenere che il deficit della Regione Siciliana è causato dai troppi costi della sanità e che è necessario chiudere 80 guardie mediche, anzicchè eliminare qualche concessione a laboratori e cliniche private o licenziare quei manager ospedalieri incapaci e inetti che occupano i loro posti grazie a lottizzazioni politiche e non per le loro competenze specifiche.
Gli potremmo suggerire di ridurre un’altra tra le tante fonti di sperpero senza utilità effettiva che sono i consorzi per il ripopolamento ittico, che proliferano e costano più dei pesci, soprattutto da quando il presidente Cuffaro ha deciso l’adesione ai consorzi di qualche comune dell’entroterra, nominando nuovi commissari straordinari con cospicue indennità ( per es. il fratello Silvio Marcello dal mese di marzo, e recentemente il nostro ex sindaco Raimondo Torregrossa per il consorzio di Gela).
Non ci si dovrebbe meravigliare quindi dei tanti VAFFA… che in questo momento sono indirizzati a questi politici, capaci solo, in un momento di grande difficoltà per la maggior parte dei cittadini, a sperperare il nostro denaro. Continuano a non rendersi conto che la resa dei conti sta per arrivare, che col tempo, forse alle prossime elezioni provinciali o regionali o nazionali, lo sdegno di noi tutti si manifesterà con un grande astensionismo, perché per questi politici non si può più votare, non si può più cadere sotto l’effetto di una sirena incantatrice, di una promessa in cambio di un voto, o delle parole di un qualche politico che vuole cavalcare l’onda di una protesta che è e resterà solo CIVICA.
La domanda che noi tutti ci poniamo è: esiste una alternativa? chi può occupare i posti di questi politici, dal momento che lo Stato ha bisogno di essere governato?
Qualcuno sostiene che l’alternativa potrebbe essere una presenza massiccia di cittadini comuni candidati in liste civiche, locali o nazionali. In effetti, dopo i risultati delle scorse elezioni amministrative a San Cataldo, che hanno determinato un notevole risveglio delle coscienze si sarebbe tentati di rispondere di si. Bisogna verificare se tale movimento può portare a risultati concreti che permetterebbero una rappresentanza della società civile nei consigli comunali, provinciali o nel parlamento, consentendo così una ripulita seppure parziale del marcio che c’è tuttora nella politica e portando avanti i veri problemi della nazione, che sono per la maggior parte problemi di sopravvivenza e non di speculazione in borsa.

giovedì 20 settembre 2007

UNA FOTO DI NAPOLITANO ACCANTO AL CROCIFISSO...

A SAN CATALDO MANCA LA FOTO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO IN CONSIGLIO COMUNALE: IL COMITATO "RIPRENDIAMOCI LA CITTA'" NE REGALA UNA COPIA AL SINDACO!
Lettera del Comitato Civico alle Autorità comunali, al Vescovo, al Prefetto ed al Capo dello Stato: “In aula oltre al Crocifisso anche il simbolo laico dell’unità nazionale”

Nell’aula del consiglio comunale di San Cataldo (Caltanissetta) alla parete principale sono posti lo stendardo del comune ed un crocifisso. Della foto del Capo dello Stato – regolarmente presente in tutti i pubblici uffici – nemmeno l’ombra. Una mancanza subito notata dal Comitato Civico “Riprendiamoci la Città” che, dopo averlo fatto notare (invano) in occasione della prima seduta consiliare, ha scaricato dal sito web del Quirinale la foto ufficiale del Presidente Giorgio Napolitano e, con una delegazione formata da Anna Marfia, Ennio Bonfanti e Rosetta Anzalone, si è recato in Municipio per donarla al Sindaco di San Cataldo, Giuseppe Di Forti.

Ad accompagnare questo “singolare” dono una lettera del Comitato civico indirizzata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio del Comune di San Cataldo, al Prefetto, al Vescovo di Caltanissetta e, per opportuna conoscenza, anche al “diretto interessato” Presidente della Repubblica. Nella lettera si legge: “Nella prima seduta de Consiglio comunale di questa legislatura, dopo la lettura di un messaggio augurale del vescovo della nostra Diocesi, il nuovo Sindaco di San Cataldo ha voluto pubblicamente porre il suo lavoro istituzionale e la vita della città sotto la protezione di una Madonna, precisamente della Madonna del Carmelo. Sarebbe stata una parentesi, per molti aspetti inopportuna perché portatrice di ineguaglianze tra credenti e non, se non si fosse stati attenti anche a due altri particolari: sulla parete principale dell’aula consiliare un grande Crocifisso, mentre mancava la foto del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”.

Ad oggi, dopo mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio comunale e della nuova Giunta municipale, nulla è cambiato. Su tale argomento – ricorda il Comitato - il sottosegretario all’Interno Pajno ha affermato che l’iniziativa di non esporre l’immagine contrasta con la prassi protocollare e con i principi generali del nostro ordinamento, che conferiscono al Capo dello Stato la prerogativa di simbolo dell’unità nazionale”. Così la decisione, originale, di “fare dono al Sindaco di una immagine dell’attuale Presidente della Repubblica, con l’invito ad incorniciarla ed affiggerla nell’aula consiliare, rimediando a quello che - solo per magnanimità - interpretiamo come dimenticanza o distrazione”.

Circa la presenza del Crocifisso nell’aula consiliare, secondo il Comitato “pur se sistemato in una sede che deve “odorare” di laicità da tutti i pori, non si è a priori contrari, sempre che la figura venga intesa come richiamo ai valori della tolleranza, della solidarietà, dell’affermazione dei diritti e della negazione di privilegi; sempre che a questi principi facciano riferimento lo stile ed i comportamenti degli Amministratori; sempre che il potere si finalizzi al servizio e rifiuti la corruzione, il nepotismo, l’appropriazione illecita, la disonestà, illegalità, la menzogna”.

Se così non fosse, se in una sede istituzionale del nostro Stato repubblicano l’eventuale aspetto religioso non si fa rientrare in una dimensione sociale – prosegue la nota di “Riprendiamoci la Città” - allora si cadrebbe nell’errore di collocare i credenti in una sfera di superiorità civile e morale, come i soli capaci di atteggiamenti eticamente orientati. Se così non fosse, si perpetuerebbe la contraddizione tra l’arroganza intollerante della verità e l’umiltà della democrazia, la quale è invece disponibilità alla ricerca, apertura, incontro, impegno a districarsi nelle difficoltà, accettazione delle diversità, uguaglianza partecipata”.

Il documento del Comitato civico si conclude con un accenno alla realtà politica sancataldesi: “Purtroppo su questa linea negativa si leggono e si interpretano le azioni di nostri politici, che con baci, abbracci, pacche sulle spalle, sorrisi, strette di mano e promesse trasformano i piazzali delle chiese all’uscita delle Messe in luoghi di mercato di voti; politici, che utilizzano fede e religione ad usum delphini ed accettano quel che è avvenuto durante la recente campagna elettorale sancataldese, quando ai poveri della Caritas si sono consegnati con una mano alimenti e con l’altra i fac-simile”.

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Qui di seguito pubblichiamo le immagini che documentano l'attuale aspetto dell'aula consiliare e la "consegna" della foto del Presidente Napolitano al Sindaco Di Forti:














lunedì 17 settembre 2007

LA POLITICA SANCATALDESE...



Questione di... simboli! Per chi ha avuto il coraggio di assistere alle prime calde (non solo per motivi climatici!) riunioni del "nuovo" Consiglio comunale, sarà apparso chiaro che la politica sancataldese... ha dei problemi. In alcuni casi, dei grossi problemi! Con la sempre più flebile speranza che questa situazione di mediocrità cambi, non ci resta che provare a riderci su con questa carrellata di "simboli" politico-elettorali di San Cataldo, realizzata da "Izzo"

"RIPRENDIAMOCI LA CITTA'": CHI SIAMO

"La remissività è un suicidio permanente" (Manu Chao)
Finite le elezioni, l'impegno politico della società civile assume altre forme: il civismo, un fenomeno di partecipazione diretta dei cittadini al governo delle Istituzioni che come si è visto durante la campagna elettorale ha assunto un buon livello di maturità e di organizzazione. Oggi davanti al panorama politico locale è doveroso impegnarsi per la continuazione di quell'alternativa, che la nostra lista civica ha proposto, raccogliendo numerosi consensi. Ecco quindi che sentiamo l'esigenza di continuare una campagna di informazione e di iniziative politiche su tutte le questioni che riguardano l'Amministrazione della nostra città.

Ci poniamo l'obiettivo di restituire dignità alla Politica, intesa come servizio, di rilanciare la Democrazia attraverso la partecipazione dei cittadini, il controllo sul potere politico e l'impegno diretto nella gestione della cosa pubblica. Dobbiamo innanzitutto ridurre le distanze tra la politica e i bisogni dei cittadini, combattendo il "partito della rendita" a tutti i livelli: il parassitismo, il privilegio, i monopoli, le corporazioni, l'assalto alla cosa pubblica, il nepotismo.

Maggioranza e opposizione non sono la stessa cosa. Chi governa ha la responsabilità di decidere, ma deve decidere non per difendere degli interessi di parte, ma per realizzare il bene comune. La nostra rabbia contro le montagne di parole seguite da un nulla di fatto, contro la politica dell'incoerenza della CASTA, ci induce a perseguire con sempre maggiore forza i principi e i valori, che chi si impegna in politica deve possedere:
  • la concezione del potere come servizio;
  • il rispetto delle posizioni altrui attraverso il dialogo;
  • il rifiuto di comportamenti immorali e disonesti;
  • il distacco dal proprio vantaggio personale;
  • l'uso del pubblico potere e del pubblico denaro per il bene comune;
  • la capacità di selezionare una classe dirigente preparata, responsabile e onesta,
  • la cultura della legalità.
Non giriamoci dall'altra parte, non aspettiamo che siano gli altri a muoversi anche per noi. Non chiediamoci per chi suona la campana. La campana suona per tutti, per ricordare che da soli siamo nessuno, ma insieme siamo una forza.

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