mercoledì 31 ottobre 2007

CONVEGNO SU MONS. NARO

SAN CATALDO, QUASI ASSENTE L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE

“C’era il gonfalone del Comune di Contessa Entellina ma non quello di San Cataldo!”

In merito al recente convegno tenutosi a San Cataldo per l’anniversario della scomparsa di mons. Cataldo Naro, il Comitato civico “Riprendiamoci la Città” ha diffuso la seguente nota:

<L’amministrazione di San Cataldo, per esempio, parla ma non agisce. Impegnati in una discussione delicatissima e di cruciale importanza, come quella se debba essere un messo comunale o un vigile urbano a portare il gonfalone della Città, gli amministratori comunali non hanno avuto il tempo di valutare se era il caso o meno di inviarlo alle sessioni del convegno organizzato dal Centro Cammarata in memoria di mons. Cataldo Naro, nostro insigne concittadino, pastore coraggioso e autorevolissimo intellettuale cattolico di levatura nazionale. E dire che al convegno (che ha avuto luogo venerdì e sabato scorsi) ha partecipato il fior fiore della storiografia cattolica italiana, con presenze di studiosi anche dall’estero. Ebbene, la presenza seria e costante delle istituzioni cittadine avrebbe testimoniato, in un contesto del genere, della riconoscenza “ufficiale” della Città nei confronti di chi l’ha amata e portata, con i suoi studi e le sue ricerche, alla ribalta internazionale>>.

Il Comitato, in particolare, stigmatizza l’atteggiamento del Sindaco e dell’on. Pagano: <sindaco Giuseppe Di Forti, come sempre (in occasioni come questa) vittima di “impegni precedentemente assunti”, ha preferito esibirsi in una sorta di toccata e fuga ad apertura dei lavori. E così pure l’on. Alessandro Pagano - addirittura giungendo in ritardo, com’è suo costume, e andandosene con largo anticipo senza più tornare né il pomeriggio, né l’indomani - e gli assessori, che invece sono soliti schierarsi nelle prime file in occasione di convegni di profilo molto più modesto. Peccato. Anche perché il loro atteggiamento dimostra l’idea asfittica di cultura e di storia “locale” che ispira i loro passi. In compenso, però, il convegno ha registrato la presenza discreta ma assidua del Vicesindaco di Caltanissetta, Fiorella Falci. Per non dire anche della presenza, nell’ultima sessione presieduta dal vescovo mons. Mario Russotto, del sindaco di S. Cristina Gela (PA), dell’assessore regionale Giovanna Candura, del sen. Calogero Mannino, dell’on. Bernardo Alaimo, tutti convenuti a fruire dell’impegno culturale profuso dal Centro Cammarata e ad omaggiare, così, la memoria del presule scomparso>>.

In ultimo, il Comitato civico evidenzia un “particolare” estremamente significativo: <la presenza del gonfalone del Municipio Contessa Entellina (Palermo) accompagnato dal messo comunale, dott.ssa Musacchia, e da una guardia municipale in alta uniforme. Appunto, c’è chi parla e c’è chi agisce>>.

venerdì 12 ottobre 2007

DOMENICA 14 OTTOBRE INIZIATIVA DEL COMITATO

DOMENICA IN PIAZZA INIZIATIVA DEL COMITATO “RIPRENDIAMOCI LA CITTÀ”: “MURO DELLA VERGOGNA” E PETIZIONE DI SOLIDARIETA’ AL GIUDICE DE MAGISTRIS


Domenica 14 ottobre a San
Cataldo, in corso Sicilia angolo scalinata Ventura, il Comitato civico "Riprendiamoci la Città" allestirà un gazebo per proporre alla cittadinanza due iniziative:

  • il “muro della vergogna”, sul quale saranno affissi i volti dei 25 parlamentari italiani condannati in via definitiva per vari gravi reati (tangenti, corruzione, evasione fiscale, favoreggiamento, falsa testimonianza, banda armata e associazione sovversiva (!), fabbricazione di ordigni esplosivi (!), lesioni volontarie, ecc.) ma che ancora siedono e legiferano alla Camera ed al Senato. Si tratta di una campagna informativa promossa da Beppe Grillo in appoggio alla proposta di legge di iniziativa popolare “Parlamento Pulito";
  • la petizione per la raccolta di firme di solidarietà al sostituto procuratore di Catanzaro Luigi De Magistris - impegnato in una inchiesta delicata su un comitato d’affari composto da magistrati, politici, imprenditori e che tocca nomi eccellenti del centrodestra e del centrosinistra - per chiedere al Consiglio Superiore della Magistratura di respingere la richiesta del Ministro della Giustizia Clemente Mastella di trasferirlo d’urgenza.

Dalle ore 10.30 alle ore 13.00 gli attivisti di "Riprendiamoci la Città" raccoglieranno le firme dei cittadini nonché le adesioni al comitato stesso.

Per sostenere la battaglia per la legalità del p.m. De Magistris si può firmare anche on-line: visita il sito di Beppe Grillo o quello di Libera Cittadinanza.

Appello per la Giustizia - Per De Magistris

mercoledì 3 ottobre 2007

ONOREVOLE QUANTO MI COSTI?

ovvero
Al carovita si adeguano solo i deputati

In tempi di conti in tasca alla CASTA nazionale non è male analizzare quelli dei politici di casa nostra.
Il Parlamento siciliano ha aumentato gli stipendi dei nostri deputati di 513,00 euro al mese a partire dal mese di marzo. Niente male se consideriamo l’elemosina di 400,00 euro l’anno, detta quattordicesima, elargita a molti pensionati che ormai per vivere sono costretti a saltare qualche pasto o a rubare un pacco di pasta.
I nostri onorevoli si sono giustificati sostenendo che si tratta di un aumento automatico, che loro poverini subiscono a causa di una legge. Ma non è tutto qui, perché è già pronto un altro aumento di 200,00 euro al mese, e sempre di aumento automatico subito si tratta.
E allora proviamo a entrare nelle loro tasche, anzi nei loro forzieri.
Lo stipendio mensile di un deputato è di 11.713,64 euro a cui si aggiunge il rimborso spese di 4.033,11 euro più una quota fissa di 13.293,00 euro l’anno; altri emolumenti aggiuntivi spettano a quei parlamentari che ricoprono una seconda carica (assessori, questori, segretari, presidenti di commissione e vice, ecc.) e aggiungiamo pure alla moneta sonante i privilegi che ogni onorevole ha a sua disposizione (auto con autista anche per spostamenti personali, trasporti, telefonia, spese mediche, e ciliegina sulla torta, barbiere, visto che 88 sono uomini, tutto gratis).
Quindi ogni membro dell’ARS percepisce ogni anno per la sola carica di deputato 217.870,00 euro che moltiplicato per 90 fanno 19.608.300,00 (diciannovemilioniseicentoottomilatrecento !!!) euro.
Con questi costi è vergognoso sostenere che il deficit della Regione Siciliana è causato dai troppi costi della sanità e che è necessario chiudere 80 guardie mediche, anzicchè eliminare qualche concessione a laboratori e cliniche private o licenziare quei manager ospedalieri incapaci e inetti che occupano i loro posti grazie a lottizzazioni politiche e non per le loro competenze specifiche.
Gli potremmo suggerire di ridurre un’altra tra le tante fonti di sperpero senza utilità effettiva che sono i consorzi per il ripopolamento ittico, che proliferano e costano più dei pesci, soprattutto da quando il presidente Cuffaro ha deciso l’adesione ai consorzi di qualche comune dell’entroterra, nominando nuovi commissari straordinari con cospicue indennità ( per es. il fratello Silvio Marcello dal mese di marzo, e recentemente il nostro ex sindaco Raimondo Torregrossa per il consorzio di Gela).
Non ci si dovrebbe meravigliare quindi dei tanti VAFFA… che in questo momento sono indirizzati a questi politici, capaci solo, in un momento di grande difficoltà per la maggior parte dei cittadini, a sperperare il nostro denaro. Continuano a non rendersi conto che la resa dei conti sta per arrivare, che col tempo, forse alle prossime elezioni provinciali o regionali o nazionali, lo sdegno di noi tutti si manifesterà con un grande astensionismo, perché per questi politici non si può più votare, non si può più cadere sotto l’effetto di una sirena incantatrice, di una promessa in cambio di un voto, o delle parole di un qualche politico che vuole cavalcare l’onda di una protesta che è e resterà solo CIVICA.
La domanda che noi tutti ci poniamo è: esiste una alternativa? chi può occupare i posti di questi politici, dal momento che lo Stato ha bisogno di essere governato?
Qualcuno sostiene che l’alternativa potrebbe essere una presenza massiccia di cittadini comuni candidati in liste civiche, locali o nazionali. In effetti, dopo i risultati delle scorse elezioni amministrative a San Cataldo, che hanno determinato un notevole risveglio delle coscienze si sarebbe tentati di rispondere di si. Bisogna verificare se tale movimento può portare a risultati concreti che permetterebbero una rappresentanza della società civile nei consigli comunali, provinciali o nel parlamento, consentendo così una ripulita seppure parziale del marcio che c’è tuttora nella politica e portando avanti i veri problemi della nazione, che sono per la maggior parte problemi di sopravvivenza e non di speculazione in borsa.