L’aumento dei prezzi (anche) dei beni di prima necessità, il caro bollette, il problema dei mutui, dello strapotere della banche, uniti alla disoccupazione imperante ed ai bassi salari, hanno creato un clima di incertezza e di sfiducia, senza soluzioni all’orizzonte.
C’è, vicino casa nostra, un supermercato che propone di comprare generi alimentari e di pagarli... a rate! Questo fanno anche tanti altri negozietti e piccoli esercizi, panifici compresi, che hanno ripreso ad usare – o forse non hanno mai smesso... – quei quadernetti per segnare ciò che si compra a credito e che si salda nel mese successivo. Come nei periodi più bui della nostra storia.
Le difficoltà odierne presuppongono le attenzioni del Governo nazionale – giacché quello regionale è affidato ad un Presidente cui non affiderei nemmeno l’amministrazione di un condominio disabitato – e reclamano una sana e rigorosa politica di controllo su prezzi, tariffe, tasse e spese. Ma è bene pretendere che anche i governi municipali facciano la loro parte.
Quando però i nostri poveri – e sono davvero tanti – legittimamente pretendono (almeno) casa e cibo, trovano il pregevole servizio della Caritas più generose ed efficiente dell’assistenza comunale: quasi che l’elemosina e la misericordia siano risolutivi più dei diritti e della giustizia sociale.
In questi casi, dunque, come non vergognarsi degli sprechi della Pubblica Amministrazione? Speculari alle denunce lette su “La Casta”, relative alla (mala)politica nazionale, a San Cataldo anche la Giunta Municipale ed il suo Sindaco hanno messo in evidenza ognuno il meglio di sé, spendendo solo negli ultimi mesi con alcuni provvedimenti (quelli di cui, con fatica, si riesce a prendere visione dall’impraticabile “discarica di fotocopie” che è divenuto l’Albo pretorio, gestito con la stessa accuratezza con cui si gestisce un posacenere) oltre 63mila euro, così ripartiti:
Le difficoltà odierne presuppongono le attenzioni del Governo nazionale – giacché quello regionale è affidato ad un Presidente cui non affiderei nemmeno l’amministrazione di un condominio disabitato – e reclamano una sana e rigorosa politica di controllo su prezzi, tariffe, tasse e spese. Ma è bene pretendere che anche i governi municipali facciano la loro parte.
Quando però i nostri poveri – e sono davvero tanti – legittimamente pretendono (almeno) casa e cibo, trovano il pregevole servizio della Caritas più generose ed efficiente dell’assistenza comunale: quasi che l’elemosina e la misericordia siano risolutivi più dei diritti e della giustizia sociale.
In questi casi, dunque, come non vergognarsi degli sprechi della Pubblica Amministrazione? Speculari alle denunce lette su “La Casta”, relative alla (mala)politica nazionale, a San Cataldo anche la Giunta Municipale ed il suo Sindaco hanno messo in evidenza ognuno il meglio di sé, spendendo solo negli ultimi mesi con alcuni provvedimenti (quelli di cui, con fatica, si riesce a prendere visione dall’impraticabile “discarica di fotocopie” che è divenuto l’Albo pretorio, gestito con la stessa accuratezza con cui si gestisce un posacenere) oltre 63mila euro, così ripartiti:
- 31.000 euro per un inutile “Nucleo di Valutazione dei Dirigenti” formato da tre esperti, uno dei quali è l’ex Sindaco Torregrossa. A ciascuno più di 1.000 euro per “valutare” quegli stessi dirigenti che proprio Torregrossa ha nominato, valutato e premiato da 10 anni! Gli è stato chiesto di avere la buona creanza di rinunciare: picche!
- 6.800 euro come compenso per due mesi all’ex dirigente Virruso, ormai in pensione, richiamata dal Sindaco stavolta come “esperta” per “accudire” il collega ’impiegato comunale Cirrito che, messosi in aspettativa, è stato frattanto nominato “dirigente dei servizi finanziari” senza tuttavia – a parere della stessa Amministrazione che scrive sulla delibera – averne la preparazione.
- 2.700 euro dati in contributo al Centro Europeo Culturale “S. Scifo” per la contestata conferenza in difesa di Papa Benedetto XVI, della quale l’intera cittadinanza aveva grande ed impellente bisogno...
- 2.400 euro dati in contributo per la realizzazione di una serata danzante in Piazza Borsellino, rimasta nel cuore dei miei concittadini.
- 1.000 euro prelevati dal “fondo di riserva” per generiche “attività connesse” alla partecipazione del Comune all’ATO CL1 ma in realtà – come ormai dicono tutti in città – spesi per la sfilata anti-ATO dei “mitici 90” partecipanti lo scorso 18 novembre. Spettacolare non è stata la partecipazione popolare ma, almeno, l’atteggiamento del Sindaco Di Forti che, in qualità di socio dell’ATO, ha manifestato contro se stesso...
- 19.300 euro quale compenso ad un giornalista di Siracusa, tale Maiorca, che sarà il responsabile dell’ufficio stampa del Municipio. Incarico affidatogli con nomina diretta del Sindaco senza concorso pubblico, in barba alla legge n. 150/2000 sugli uffici stampa degli Enti Locali. Ma non ci sono forse giovani competenza anche a San Cataldo, cui affidare i rapporti sulla stampa tra Amministrazione e cittadini? O per la serie “nemo propheta in patria” dobbiamo rivolgerci sempre ad operatori di altre province?
Tutto indurrebbe a fare leggere tra le righe di queste “singolari uscite” che le somme sono spesso stanziate a rimborso di lealtà partitiche o di impegni elettorali già assunti o da assumere prossimamente. E quindi il denaro pubblico – cioè di tutti noi – verrebbe ancora sfacciatamente utilizzato con molta (troppa) disinvoltura e poca saggezza.
Arrossiranno per queste vergogne – se non gli artefici – sicuramente quanti li hanno votati.
Arrossiranno per queste vergogne – se non gli artefici – sicuramente quanti li hanno votati.
Ennio Bonfanti
Comitato “Riprendiamoci la Città”
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1 commento:
...La vera spazzatura siete voi!!!Non mi sogno minimamente di diffondere "tale monnizza" creata da gente di basso livello culturale e morale!!!!!!!!!
VERGOGNATEVI!!!
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