giovedì 20 settembre 2007

UNA FOTO DI NAPOLITANO ACCANTO AL CROCIFISSO...

A SAN CATALDO MANCA LA FOTO DEL PRESIDENTE NAPOLITANO IN CONSIGLIO COMUNALE: IL COMITATO "RIPRENDIAMOCI LA CITTA'" NE REGALA UNA COPIA AL SINDACO!
Lettera del Comitato Civico alle Autorità comunali, al Vescovo, al Prefetto ed al Capo dello Stato: “In aula oltre al Crocifisso anche il simbolo laico dell’unità nazionale”

Nell’aula del consiglio comunale di San Cataldo (Caltanissetta) alla parete principale sono posti lo stendardo del comune ed un crocifisso. Della foto del Capo dello Stato – regolarmente presente in tutti i pubblici uffici – nemmeno l’ombra. Una mancanza subito notata dal Comitato Civico “Riprendiamoci la Città” che, dopo averlo fatto notare (invano) in occasione della prima seduta consiliare, ha scaricato dal sito web del Quirinale la foto ufficiale del Presidente Giorgio Napolitano e, con una delegazione formata da Anna Marfia, Ennio Bonfanti e Rosetta Anzalone, si è recato in Municipio per donarla al Sindaco di San Cataldo, Giuseppe Di Forti.

Ad accompagnare questo “singolare” dono una lettera del Comitato civico indirizzata al Sindaco ed al Presidente del Consiglio del Comune di San Cataldo, al Prefetto, al Vescovo di Caltanissetta e, per opportuna conoscenza, anche al “diretto interessato” Presidente della Repubblica. Nella lettera si legge: “Nella prima seduta de Consiglio comunale di questa legislatura, dopo la lettura di un messaggio augurale del vescovo della nostra Diocesi, il nuovo Sindaco di San Cataldo ha voluto pubblicamente porre il suo lavoro istituzionale e la vita della città sotto la protezione di una Madonna, precisamente della Madonna del Carmelo. Sarebbe stata una parentesi, per molti aspetti inopportuna perché portatrice di ineguaglianze tra credenti e non, se non si fosse stati attenti anche a due altri particolari: sulla parete principale dell’aula consiliare un grande Crocifisso, mentre mancava la foto del nostro Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano”.

Ad oggi, dopo mesi dall’insediamento del nuovo Consiglio comunale e della nuova Giunta municipale, nulla è cambiato. Su tale argomento – ricorda il Comitato - il sottosegretario all’Interno Pajno ha affermato che l’iniziativa di non esporre l’immagine contrasta con la prassi protocollare e con i principi generali del nostro ordinamento, che conferiscono al Capo dello Stato la prerogativa di simbolo dell’unità nazionale”. Così la decisione, originale, di “fare dono al Sindaco di una immagine dell’attuale Presidente della Repubblica, con l’invito ad incorniciarla ed affiggerla nell’aula consiliare, rimediando a quello che - solo per magnanimità - interpretiamo come dimenticanza o distrazione”.

Circa la presenza del Crocifisso nell’aula consiliare, secondo il Comitato “pur se sistemato in una sede che deve “odorare” di laicità da tutti i pori, non si è a priori contrari, sempre che la figura venga intesa come richiamo ai valori della tolleranza, della solidarietà, dell’affermazione dei diritti e della negazione di privilegi; sempre che a questi principi facciano riferimento lo stile ed i comportamenti degli Amministratori; sempre che il potere si finalizzi al servizio e rifiuti la corruzione, il nepotismo, l’appropriazione illecita, la disonestà, illegalità, la menzogna”.

Se così non fosse, se in una sede istituzionale del nostro Stato repubblicano l’eventuale aspetto religioso non si fa rientrare in una dimensione sociale – prosegue la nota di “Riprendiamoci la Città” - allora si cadrebbe nell’errore di collocare i credenti in una sfera di superiorità civile e morale, come i soli capaci di atteggiamenti eticamente orientati. Se così non fosse, si perpetuerebbe la contraddizione tra l’arroganza intollerante della verità e l’umiltà della democrazia, la quale è invece disponibilità alla ricerca, apertura, incontro, impegno a districarsi nelle difficoltà, accettazione delle diversità, uguaglianza partecipata”.

Il documento del Comitato civico si conclude con un accenno alla realtà politica sancataldesi: “Purtroppo su questa linea negativa si leggono e si interpretano le azioni di nostri politici, che con baci, abbracci, pacche sulle spalle, sorrisi, strette di mano e promesse trasformano i piazzali delle chiese all’uscita delle Messe in luoghi di mercato di voti; politici, che utilizzano fede e religione ad usum delphini ed accettano quel che è avvenuto durante la recente campagna elettorale sancataldese, quando ai poveri della Caritas si sono consegnati con una mano alimenti e con l’altra i fac-simile”.

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Qui di seguito pubblichiamo le immagini che documentano l'attuale aspetto dell'aula consiliare e la "consegna" della foto del Presidente Napolitano al Sindaco Di Forti:














lunedì 17 settembre 2007

LA POLITICA SANCATALDESE...



Questione di... simboli! Per chi ha avuto il coraggio di assistere alle prime calde (non solo per motivi climatici!) riunioni del "nuovo" Consiglio comunale, sarà apparso chiaro che la politica sancataldese... ha dei problemi. In alcuni casi, dei grossi problemi! Con la sempre più flebile speranza che questa situazione di mediocrità cambi, non ci resta che provare a riderci su con questa carrellata di "simboli" politico-elettorali di San Cataldo, realizzata da "Izzo"

"RIPRENDIAMOCI LA CITTA'": CHI SIAMO

"La remissività è un suicidio permanente" (Manu Chao)
Finite le elezioni, l'impegno politico della società civile assume altre forme: il civismo, un fenomeno di partecipazione diretta dei cittadini al governo delle Istituzioni che come si è visto durante la campagna elettorale ha assunto un buon livello di maturità e di organizzazione. Oggi davanti al panorama politico locale è doveroso impegnarsi per la continuazione di quell'alternativa, che la nostra lista civica ha proposto, raccogliendo numerosi consensi. Ecco quindi che sentiamo l'esigenza di continuare una campagna di informazione e di iniziative politiche su tutte le questioni che riguardano l'Amministrazione della nostra città.

Ci poniamo l'obiettivo di restituire dignità alla Politica, intesa come servizio, di rilanciare la Democrazia attraverso la partecipazione dei cittadini, il controllo sul potere politico e l'impegno diretto nella gestione della cosa pubblica. Dobbiamo innanzitutto ridurre le distanze tra la politica e i bisogni dei cittadini, combattendo il "partito della rendita" a tutti i livelli: il parassitismo, il privilegio, i monopoli, le corporazioni, l'assalto alla cosa pubblica, il nepotismo.

Maggioranza e opposizione non sono la stessa cosa. Chi governa ha la responsabilità di decidere, ma deve decidere non per difendere degli interessi di parte, ma per realizzare il bene comune. La nostra rabbia contro le montagne di parole seguite da un nulla di fatto, contro la politica dell'incoerenza della CASTA, ci induce a perseguire con sempre maggiore forza i principi e i valori, che chi si impegna in politica deve possedere:
  • la concezione del potere come servizio;
  • il rispetto delle posizioni altrui attraverso il dialogo;
  • il rifiuto di comportamenti immorali e disonesti;
  • il distacco dal proprio vantaggio personale;
  • l'uso del pubblico potere e del pubblico denaro per il bene comune;
  • la capacità di selezionare una classe dirigente preparata, responsabile e onesta,
  • la cultura della legalità.
Non giriamoci dall'altra parte, non aspettiamo che siano gli altri a muoversi anche per noi. Non chiediamoci per chi suona la campana. La campana suona per tutti, per ricordare che da soli siamo nessuno, ma insieme siamo una forza.

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Se anche tu sei un "cittadino attivo" e vuoi dedicare parte del tuo tempo alle attività del Comitato, allora contattaci subito: riprendiamocilacitta@tiscali.it