Finalmente la Sicilia ed i Siciliani onesti sono Decuffarizzati! Anche il Comitato Riprendiamoci la Città vuole festeggiare questo evento non con abbuffate di cannoli ma con una bella poesia in Siciliano dell'amico Luigi Forti, che qui di seguito abbiamo il piacere di pubblicare:
TOTO’ CUFFARO
di Luigi Forti
Chista è la storia di ‘n’omu malu disprizziatu ca di l’incaricu di governu fici ‘n’abusu, cummittinnu reatu. Totò Cuffaru, ca ci piaciva vasari la genti, faciva di mistiri lu presidenti, ma ppi pigliari tutti sti voti s’aviva a rivolgiri a li soliti ignoti: mafiusi, corrotti e dilinquenti, ca di li famigli di Palermu eranu li reggenti. Ma si sapi, ni la vita nun si fa nenti ppi nenti, e cu ci aviva purtatu li voti nun putiva permettirsi d’essere sgamatu, allora nun ci arristava ca rivolgersi a l’amicu fidatu: “Gira vuci ca ni stanu spiannu, chiamamu a Totò, vidimu cchi po’ fari, ca qualchi informazione, di sicuro, ni l’ava a passari”. Totò nun si fici aspittari e timpu du iorna li cimici fici truvari. Menu mali ca ni sta terra tantu marturiata, ca di Cosa Nostra è assai controllata, c’è qualcunu ca quannnu la matina si susi pensa a comu ava liberari la Sicilia di li mafiusi. Indagini, intercettazioni e interrogatori, ‘ncumencia lu processu, intra li tribunali, ma puru fori: “Cuffaru è indagatu e s’ava dimettiri…” “No, Totò è innocenti è ava governari, senza d’iddu la Sicilia, cumu ava fari?”. C’è cu lu voli e cu nun lu voli, ma intantu li iorna passano , li polemiche arrestano, finu a quannu lu judici pronuncia la sentenza: “cincu anni di galera ppi favoreggiamentu semplici e interdizioni all’incaricu di presidenza”. Cannola, spumanti, vasati e complimenti, mancu si fussi stata persona innocenti e cu pinsava a li so dimissioni arrestò dilusu di li so intenzioni: “Cca era e cca m’arristu, nun sugnu mafiusu ma un poviru Cristu”. Ma la genti onesta, ca sta situazioni nun putiva chiù tollerari, a gran voci ‘ncuminciò a protestari, sperannu ca la presidenza putissi lassari: “Via, fori, vergogna, vatinni, nuddu ti voli , pirchì nun t’arrinni?” Misu cu li spaddi a lu muru, e frastornatu ti tali fermentu nun ci arristò ca rassignari dimissioni e annunciari nuovi elezioni, cu l’augurio ca finalmente la Sicilia possa essere cumu la vole la genti: libera, prospera e senza dilinquenti.
"La Magistratura accerti se vi è una relazione tra i cumuli di immondizia e la mancata firma del contratto con la discarica da parte del Comune”
Replica alle accuse del Sindaco: “Patetico tentativo di giustificare scelte disastrose”
Il Comitato “Riprendiamoci la Città” ha depositato presso la sezione di Polizia Giudiziaria della Procura della Repubblica di Caltanissetta un esposto sull’interruzione del servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti nel comune di San Cataldo, che ha determinato una perdurante e grave emergenza igienico-sanitaria-ambientale tanto da essere stata documentata, per ben due edizioni, dal TG3 regionale della Rai. Nell’atto vengono esposti i fatti accaduti nelle ultime settimane e la posizione assunta dall’Amministrazione Comunale; in particolare si chiede che la Magistratura apra un’indagine per accertare se sussiste una relazione tra l’interruzione del servizio di raccolta della spazzatura e la mancata sottoscrizione, da parte del Comune, delle “condizioni generali di contratto” tra la società che gestisce la discarica privata di Siculiana, l’ATO CL1 ed il Comune di San Cataldo. Qualora sussistessero una relazione ed elementi di rilevanza penale (sia di natura commissiva sia omissiva), nell’esposto si chiede di individuare i soggetti responsabili procedendo nei loro confronti. Con questa iniziativa il Comitato intende contribuire alla necessaria ricerca delle responsabilità e della verità in merito all’intollerabile comportamento degli organi pubblici che da dicembre hanno trasformato la città in una discarica a cielo aperto, dove i cittadini sono trattati in maniera indegna. Ma l’impegno civico e coraggioso del Comitato è stato duramente attaccato, nei giorni scorsi, dal Sindaco di San Cataldo Giuseppe Di Forti con dichiarazioni stampa che accusano “Riprendiamoci la Città” di “fare demagogia” con “azioni inqualificanti” tese alla “mistificazione dei fatti” ed alla “propaganda elettorale”.
“Invece di chiedere scusa ai Sancataldesi per come sta trattando la Città dove la sporcizia ha cancellato dignità e salute pubblica, il Sindaco continua a lanciare strali un giorno contro l’ATO, un giorno contro il consigliere Modaffari, e ora è toccato al nostro Comitato – dichiarano i responsabili di Riprendiamoci la Città - nella diuturna e disperata ricerca di qualcuno o qualcosa su cui scaricare colpe e responsabilità. Di Forti non vuole che la cittadinanza sappia che quella dei rifiuti non è stata un’emergenza imprevedibile: si è trattato della inevitabile conseguenza di una precisa scelta amministrativa! Ricordiamo al Sindaco che la situazione di emergenza, anche sanitaria, si è verificata soltanto nella nostra Città, il cui primo cittadino ha deciso - unico in tutta la Provincia! - di non cofirmare unitamente all’ATO CL1 il contratto con la discarica di Siculiana, così come peraltro inderogabilmente previsto dalle norme regionali avallate dal Presidente Cuffaro. Per questo motivo la discarica non ha fatto scaricare i compattatori provenienti da San Cataldo!”
Per il Comitato Riprendiamoci la Città “E’ gravissimo che, per mera tattica politica, si sia aspettato che la Città divenisse un letamaio con fetore nauseabondo e solo dopo 20 giorni, a danno fatto, il Sindaco si sia deciso ad emettere un’ordinanza per cominciare (ci vorranno ancora giorni!) ad eliminare le montagne di spazzatura a colpi di ruspa e con una maggiore spesa di denaro pubblico! E’ una logica irrazionale, incredibile, ingiustificabile, irresponsabile! Perché non ha agito sin dai primi giorni di emergenza? Perché non ha dato seguito alle decine di esposti e segnalazioni dell’ufficio igiene dell’ASL? Perché ha usato i poteri straordinari così tardi? Dal paese, che affonda nello schifo, due inviti al Sindaco, alla sua giunta ed al loro onorevole di fiducia: chiedete scusa ai cittadini, che con il loro silenzio manifestano la sfiducia nei vostri confronti; dimettetevi”.
Rappresenta una mano che regge una città, ne coltiva la memoria, ne solleva le sorti del presente, preparando un futuro sicuramente migliore. E' la mano dei cittadini, che vogliono caricarsi di quella quota di responsabilità, che rende complicato il male e più semplice il bene. E’ la nostra città, patrimonio di valori, di cultura, di solidarietà, di intraprendenza, spazio pubblico aperto a tutte le opinioni ed alle diversità.
Il Comitato "Riprendiamoci la Città" è formato da uomini e donne che, in occasione delle elezioni amministrative del maggio 2007, hanno deciso di lavorare ad un percorso comune di svolta e di cambiamento per San Cataldo, promuovendo incontri, attività e discussioni nell'intento di migliorare qualcosa nella nostra società e nella comunità in cui viviamo. Sentiamo l’esigenza di continuare una campagna di informazione e di iniziative politiche su tutte le questioni che riguardano l’Amministrazione della nostra Città. Siamo donne e uomini di varia estrazione politica, accomunati dall'idea che la politica debba essere concepita come un servizio verso la collettività. Siamo un pezzo di società civile, libera ed indipendente, che propugna il civismo: un fenomeno di partecipazione diretta dei cittadini al governo delle Istituzioni.
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